Il 28 settembre viene celebrata la Giornata mondiale della lotta contro la rabbia, una malattia MORTALE che colpisce i mammiferi.
È causata da un virus che uccide e si diffonde in modo singolare: questo microrganismo si trasmette infatti da un animale malato a uno sano principalmente tramite il morso. Il virus contenuto nella saliva penetra nella vittima dove raggiunge, tramite i nervi periferici, il midollo spinale e il cervello. Da qui, attraverso altri nervi, arriva alle ghiandole salivari e alla saliva. La replicazione a livello del cervello dà origine a un’encefalite che porta, oltre ad altri sintomi, a uno stato di agitazione e aggressività. La tendenza a mordere favorirà quindi la diffusione del virus, già presente nella saliva dell’ammalato, in un altro individuo.
Se il virus rimanesse nel cervello, morirebbe con la morte della sua vittima.
Un altro aspetto che rende la rabbia pericolosa è il lungo periodo d’incubazione che può arrivare fino a 3 mesi. Periodo in cui un animale può trasmettere il virus senza avere i sintomi della malattia. Potremmo quindi venire a contatto con un animale apparentemente sano portatore del micidiale microrganismo.
Una delle cause di contagio possibile e probabile per l’uomo è il morso di un cane rabido.
Attualmente sono 5900 le persone che muoiono di rabbia all’anno nel mondo, quasi tutte delle aree asiatiche e africane.
L’obiettivo della campagna di sensibilizzazione è di azzerare entro il 2030 i decessi umani causati da rabbia trasmessa dal cane. Obiettivo che può essere raggiunto vaccinando il nostro animale.
In Europa la situazione è molto più tranquilla, da tempo non si registrano contagi cane-uomo.
Purtroppo il traffico illegale di cuccioli rappresenta un alto rischio di re-introduzione della malattia nel nostro continente. Non dobbiamo quindi sottovalutare l’importante intervento immunostimolante.
Proteggiamo il nostro cane e proteggiamo noi stessi!