Ospitare un piccolo animale in casa è un vero piacere ed è utile soprattutto se in famiglia è nato da poco un bambino. È noto che il primo anno di vita è importante per lo sviluppo del cervello del neonato, per le modificazioni che in esso si verificano e per la crescita cognitiva. È stato evidenziato che la presenza di un cucciolo di cane nell’ambiente domestico contribuisce a migliorare questi aspetti. Un’indagine ha infatti valutato il differente comportamento di bambini che crescono con o senza animali. Si è visto che dai 10 mesi in poi i neonati osservano i i cani con più attenzione concentrando lo sguardo sui loro occhi. Migliorano in tal modo la capacità di processare e interpretare le espressioni dei visi.
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Leonardo Soregaroli
Medico Veterinario
A seguito l’abstract dell’articolo in originale e tradotto
Front Vet Sci. 2018 Jul 10;5:152. doi: 10.3389/fvets.2018.00152. eCollection 2018.
Infants’ Daily Experience With Pets and Their Scanning of Animal Faces.
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Abstract
Very little is known about the effect of pet experience on cognitive development in infancy. In Experiment 1, we document in a large sample (N = 1270) that 63% of families with infants under 12 months have at least one household pet. The potential effect on development is significant as the first postnatal year is a critically important time for changes in the brain and cognition. Because research has revealed how experience shapes early development, it is likely that the presence of a companion dog or cat in the home influences infants’ development. In Experiment 2, we assess differences between infants who do and do not have pets (N = 171) in one aspect of cognitive development: their processing of animal faces. We examined visual exploration of images of dog, cat, monkey, and sheep faces by 4-, 6-, and 10-month-old infants. Although at the youngest ages infants with and without pets exhibited the same patterns of visual inspection of these animals faces, by 10 months infants with pets spent proportionately more time looking at the region of faces that contained the eyes than did infants without pets. Thus, exposure to pets contributes to how infants look at and learn about animal faces.
L’esperienza quotidiana dei bambini con i cuccioli e la loro capacità di interpretare il muso degli animali
Poco è conosciuto circa l’efficacia dei pets sullo sviluppo cognitivo dei bambini. Un primo esperimento è stato effettuato su un ampio campione (N=1270) formato da 63% di famiglie con un bambino sotto i 12 mesi di età con in casa almeno un piccolo animale. La potenziale efficacia del pet sullo sviluppo dell’infante è significativa perché nel primo anno di vita avvengono importanti variazioni nel cervello. La ricerca ha evidenziato che l’esperienza forgia lo sviluppo; è probabile che la presenza di cani o gatti in casa possa influire sulla crescita dei bambini. In un secondo esperimento sono state valutate le differenze tra i neonati appartenenti a famiglie con o senza piccoli animali (N=171) relative al loro sviluppo cognitivo e l’abilità di processare il muso degli animali. È stata quindi esaminata la capacità di esplorazione visiva di bambini di 4, 6 e 10 mesi di età su immagini di musi di cani, gatti, scimmie e pecore. Sebbene in giovanissima età gli infanti a contatto o meno con pets mostrano la medesima risposta all’ispezione visiva dei musi degli animali, dai 10 mesi in poi i piccoli che crescono con pets spendono proporzionalmente più tempo osservando i loro occhi rispetto ai bambini senza animali. L’esposizione ai piccoli animali influisce quindi sul modo con cui i neonati guardano gli animali e ne migliora la capacità di interpretare le espressioni.